giovedì 27 settembre 2018

Ma cos'è il "TENORE DI GRAZIA"? - "What is a Tenore di Grazia?" - di Ugo Benelli


Tour del Metropolitan di New York, 1960. Bellini - "La sonnambula", dir. Fausto Cleva. Da sinistra: Roberta Peters, Amina - Ugo Benelli, Elvino
Non è istinto o fortuna essere tenore di grazia, ma frutto di una base tecnica solida; per una carriera di una certa durata occorre scegliere un repertorio adatto alla propria voce e non uno più lirico... se non molto gradualmente, curando oltre che la vocalità, la dizione e l'interpretazione: insomma un cantante sempre nella linea stilistica del personaggio che rappresenta. Il tenore di grazia è il "tenore di grazia" e non può essere paragonato o confuso ad altri; è o dovrebbe essere un dominatore della tecnica e del gusto.


Un esempio di gusto e tecnica ci viene dall'interpretazione di Agostino Lazzari nel famoso "Lamento di Federico" dell'Arlesiana di Cilea. A mio parere il miglior esempio di belcanto che potrete ascoltare. Lazzari è uno dei pochissimi tenori che vengono menzionati da Kraus e che ha completato i suoi studi vocali con il grande Dino Borgioli. Ha un limite nel repertorio, ma, proprio questa è la principale prerogativa della sua linea artistica e della sua forza di specializzazione.

Spesso è un eccellente attore e non canta la stessa opera sempre con la medesima interpretazione: c'è sempre una calibrata differenza; ha il gusto delle "filature" e di mettere in mostra i lunghi fiati. Schipa e Kraus ne sono esempi ideali ed illustri. A favore di Schipa fascino timbrico e fantasia di interprete, a favore di Kraus l'estensione che era prerogativa anche di Dino Borgioli al quale Kraus assomiglia.

Prerogativa del tenore di grazia è il controllo costante della voce; senza tecnica poco si comunica all'ascoltatore. Come poter fare le mezze voci, le filature, i chiaroscuri, le agilità nitide e dare forza espressiva se ci si lascia trascinare dal sentimento? E' dotato di timbro chiaro e gradevole, di dolce e carezzevole cantabilità sia nelle smorzature dei piani e dei pianissimi sia nel limpido e svettante registro acuto oltre ad una eccellente tecnica di emissione falsettistica. Il tenore di grazia dà grande importanza anche ai recitativi dei quale vuole essere un virtuoso, desidera essere capito non da tutti, ma dal vero intenditore.
Il segreto per una lunga carriera è studiare (vocalmente e cerebralmente), riposare, non forzare mai la voce, limitare il repertorio. Il fraseggio deve essere ben calibrato e la dizione particolarmente nitida; deve avere gusto e nobiltà espressiva, sicurezza nell'affrontare le difficoltà del canto fiorito (Rossini, Bellini), insomma slancio, calore, fantasia, eleganza nel porgere, analisi della parola cantata, sottigliezze ritmiche, stile, gusto, cultura... "distillatore di dolcezze e sfumature di incomparabile grazia".



I ruoli di tenore: Rossini, nella seconda parte della sua attività, comincia a servirsi di tenori dal timbro chiaro e brillante. Il "tenore romantico" nasce da questo tipo di voce e rappresenta inizialmente (nella sua prima accezione), un compromesso fra il gusto stilizzato del belcantismo e il tendenziale realismo dei romantici. Il tenore contraltino possiede un impasto, un colore, ed anche un'estensione (nel registro di falsettone), che rendono la sua voce assai più rara e, se vogliamo, più artificiosa. Sotto questo profilo, il tenore chiaro è l'erede del contraltista evirato. Ma, al tempo stesso, la sua è pur sempre una voce maschia e che quindi rientra nel rapporto timbro-sesso-età-ruolo instaurato con criteri realistici dal melodramma romantico. In forza di questo rapporto, il timbro del tenore chiaro simboleggia la prima giovinezza dell'uomo facendone una voce idealizzata, pertanto la carriera di questo tipo di tenore comincia presto e finisce, non appena non è più in grado di rappresentare il ruolo dell'amoroso sia da un punto di vista vocale che scenico.


Il timbro di voce chiaro conferisce particolare languore e delicatezza alle inflessioni a mezza voce e alle fiorettature, rendendo così più evidenti e suggestivi l'abbandono elegiaco e la lancinante dolcezza dell'amore romantico.
Bellini ha il merito di aver configurato la prima completa incarnazione del tenore romantico pressoché inedito rispetto alle epoche precedenti. Con la scrittura di Elvino, ricchissimo di agilità, di ornamenti e di fioriture Bellini torna alla coloritura espressiva adeguandola al carattere idilliaco della Sonnambula; ugualmente nei Puritani il gusto belliniano resta vincolato al principio belcantistico delle note acutissime emesse in falsettone. Il tenore belliniano è dotato di voce chiara, soave ed estesissima e Giovanni Battista Rubini è il primo ad esprimere questo tipo di vocalità. 








Ugo Benelli - "What is a Tenore di Grazia?" BENELLI'S LECTURE ON THE TENOR AND THE "TENORE DI GRAZIA", Wexford - 29 October 1998 :

1st part - THE TENOR (9:38)
2nd part - THE ROLE OF THE TENOR AND THE STYLE OF ROMANTIC SINGING (28:30)
3rd part - THE "TENORE DI GRAZIA" (50:51)

Ugo Benelli was delivering the Tom Walsh Memorial Lecture at the Ferrycarrig Hotel on October 29th at 3.30 p.m. [ https://www.irishtimes.com/culture/call-me-mcbenelli-1.202543 ] 
"Dr Tom Walsh Lecture - This year the celebrated Italian tenor and longtime Wexford favourite Ugo Benelli presents an informal illustrated talk entitled 'What is a Tenore di grazia?' Benelli himself, along with Nicolai Gedda and Alfredo Kraus, was for many years one of the world's top three exponents of this special tenor style. He will draw on his wealth of personal experience and use recorded extracts to demonstrate its sound, repertoire, and champions."
In questa Lecture il tenore Ugo Benelli afferma molte cose importanti, in particolare in merito alle caratteristiche di un vero Tenore di grazia, ma il principio strategico più importante che offre è senz'altro questo: "The Tenore di grazia must be constantly aware of his technique (...) The secret of a long career is to study - first there's the mind and then the voice - to rest and never to push the voice (...) He is a distiller of Grazia".

Tenori proposti all'ascolto:
1. Luciano Pavarotti - "Angelo casto e bel" (Donizetti - "Il duca d'Alba") - 10:20
2. John McCormack - "Per viver vicino a Maria" (Donizetti - "La figlia del reggimento") - 17:28
3. Alessandro Bonci - "O Colombina" (Leoncavallo - "Pagliacci") - 21:55
4. Ugo Benelli - "E' la voce che primiera" (Donizetti - "Linda di Chamounix") - 25:33
5. Giuseppe Anselmi - "Addio Mignon" (Thomas - "Mignon") - 29:42
6. Ugo Benelli - "Sì, ritrovarla io giuro" (Rossini - "La Cenerentola") - 33:45
7. Nicola Monti - "Prendi, l'anel ti dono" (Bellini - "La Sonnambula") - 39:15
8. Fernando De Lucia - "A te, o cara" (Bellini - "I Puritani") - 42:45
9. Cesare Valletti - "Dalla sua pace" (Mozart - "Don Giovanni") - 46:58
10. Agostino Lazzari - Lamento di Federico "E' la solita storia del pastore" (Cilea - "L'Arlesiana") - 53:41
11. Tito Schipa - "Adina credimi" (Donizetti - "L'elisir d'amore") - 1:00:45
12. Alfredo Kraus - "Pourquoi me réveiller" (Massenet - "Werther") - 1:03:23

Altri esempi:
1) Ugo Benelli - "Agnese la zitella" (Video recording - Auber - "Fra Diavolo") - 6:38
2) Ugo Benelli sings live Le Rêve "En fermant les yeux" (Massenet - "Manon") - 1:08:31 (al pianoforte, Rosetta Cucchi)

"L'uomo, il regista, l'amico Ponnelle" - di Ugo Benelli


Ponnelle ascoltava di ogni opera diverse incisioni discografiche. Conosceva la musica ed infatti tutti i movimenti richiesti ai cantanti sono sempre e solo con la musica e mai contro di essa: qualche volta esasperatamente con la musica.

Non l'ho mai visto disegnare pur vivendo a stretto contatto di gomito a Duesseldorf (Baronessa Oldofredi). Un regista napoletano del quale, proprio perchè è morto non faccio il nome, diceva che era lui a disegnargli i costumi ("Così fan tutte" al San Carlo di Napoli) in cui predominava il colore nero.



Circa la prima aria di Lindoro "Languir per una bella" voleva quasi un play back per l'andantino come se si dovesse vedere il viso di Lindoro che non apre le labbra e si sentisse la voce del tenore come fosse un pensiero; voleva altresì, all'allegro che segue, come un "risveglio" e solo allora la vera presenza vocale.

 

Ugo Benelli nel ruolo di Lindoro nell'Italiana in Algeri di Rossini alla Scala nel '73 sotto la direzione di Abbado
Per i recitativi era esigente: "Tu mi dovresti trovare un'Italiana" dice Mustafà; in questa parola voleva vedere le forme procaci ed abbondanti di Isabella. La donna non è donna se non ha un bel popò......specie in Algeri! 


La Hamary l'aveva vestita di bianco per renderla più vistosa! Gli mancava molto che non ci fosse un duetto fra Lindoro e Isabella; a tale scopo utilizzava al massimo il recitativo all'inizio del II atto "Pur ti riveggo...adorata Isabella" recit. prima dell'aria "Ah come il cor di Giubilo". Voleva che diventasse un po' come l'incontro fra Giulietta e Romeo al balcone.

Benelli con la Berganza per l'Italiana in Algeri del '73 alla Scala
Abbado, Dara, Ponnelle e Benelli durante le prove dell'Italiana in Algeri alla Scala nel '73
Non era completamente soddisfatto della scena dei pappataci che, diceva, occorreva di più fantasia ma che non sapeva trovare di meglio.


Ugo Benelli durante le prove, con il regista Ponnelle, dell'Italiana in Algeri di Rossini nel '73 alla Scala
Francese di nascita ma assolutamente tedesco come educazione artistica era parimenti famoso e richiesto in tutti i teatri di prosa tedeschi.
Spesso assistevo alle sue prove al Teatro di prosa di Duesseldorf dove era impegnato contemporaneamente all'Opera.
Figlio di grandi viticultori ricordo un party a San Francisco in una "cave" immensa con tutti i vini prodotti dal padre e formaggi fatti giungere apposta dalla Francia.
Voleva sempre andare in ristoranti lussuosissimi e così io e Montarsolo a turno ci sobbarcavamo il compito di accompagnarlo: era molto generoso ma non potevamo farci offrire sempre il pranzo; io escogitai anche di cominciare a cucinare nel mio appartamento e di invitarlo; gli piaceva molto come preparavo le bistecche alla fiorentina tenute in fusione con molto limone (che ne iniziava la cottura), olio, sale e pepe. Portava sempre delle bottiglie di Frascati che erano fasciate in una sottile reticella d'oro.
Era un uomo che non prendeva mai iniziative con le donne: voleva essere corteggiato.

 
Ponnelle con Benelli, durante le prove dell'Italiana in Algeri nel 1973


Per un certo periodo dal '71 al '75 ero sempre con lui. Ricordo il ricevimento che dava sempre dopo ogni "prima" invitando tutti, dico tutti quelli che avevano preso parte al suo lavoro. 


La moglie che era stata una diva del cinema in Germania...ma che cominciava a non avere più l'età per poter ancora interpretare i films che le avevano dato una qualche notorietà arrivava alle "prime" seguita da uno stuolo di giovani davvero impressionante per età e per numero.

Ho conosciuto pure suo figlio: un ragazzo molto timido e dolce che ambiva a fare il musicista: il suo idolo era Abbado. Passai molto tempo in casa sua durante gli spettacoli a Monaco del "Gianni Schicchi" (Olimpiadi del 1972).


Ugo Benelli nei panni di Rinuccio nel "Gianni Schicchi" di Puccini
Dopo ogni "prima" uscendo dalla stanza (lui partiva molto presto con la sua Maserati Simca) trovavo sempre una bottiglia di Champagne. Però non sono state sempre rose e fiori... abbiamo fatto anche una bella litigata come succede fra grandi amici che si beccano! Litigata che per me ebbe conseguenze anche, artisticamente parlando, disastrose......ma nonostante tutto dopo un "divorzio artistico" durato sino al 1984, Ponnelle venne a trovarmi nel 50° di Glyndebourne e si congratulò della mia forma fisica.....lui invece da anni beveva troppo whisky e fumava un numero di sigarette impressionanti.... (che poi lo avrebbero portato a morte prematura) e mi propose di ritornare a lavorare con lui: mi offrì di fare Basilio al Met con la direzione di Levine. 


Benelli nel ruolo di Don Basilio al MET di New York
Ricordo che mi fece una foto davanti al Met e me la consegnò qualche giorno più tardi con la sua firma apposta sopra: un gesto impensabile! è stato il suo ultimo saluto e la pace completa conclusa, insomma il suo addio: infatti nell'estate successiva moriva a Salisburgo. 

Benelli, con la moglie Angela, al MET per "Le nozze di Figaro" di Mozart, con la regia di Ponnelle e la direzione di Levine


Con lui ho fatto "Le comte Ory" (che particolarmente amava ed anche la prima cosa che fece come scenografo), "Cenerentola", "Barbiere", "Schicchi", "Nozze di Figaro".


Ricordo e, mi meravigliai molto, che dopo la prima di "Cenerentola" a Vienna fummo invitati a cena da Abbado e con noi c'era il pianista Pollini il quale affermò che la regia della Cenerentola di Ponnelle non gli piaceva affatto........ CERTAMENTE INVECE ERA LA SUA COSA PIU' BELLA !

 

Ricordo pure in un ristorante vicino al posteggio di Piazza Duomo che mi disse di aver avuto la sensazione di non esser più tanto gradito ad Abbado....penso in seguito all'entourage che circondava il maestro....
Comunque, perso un Abbado, Ponnelle trovò altri grandi direttori d'orchestra, fra questi Karajan che lo invitò più di ogni altro REGISTA, a Salisburgo! Ponnelle era il regista di Salisburgo. Come Karajan era il direttore di Salisburgo!

Gli piaceva molto combinare gli impegni uno dietro l'altro: era puntualissimo e pretendeva puntualità (vedi M° Erede) per giungere sulle piazze come da contratto noleggiava un aereo privato.....anche in questa passione per il volo c'è una piccola emulazione col M° Karajan...!!


Produzioni di Ugo Benelli con Ponnelle :

TEATRO ALLA SCALA
Il Barbiere di Siviglia (Abbado/Ponnelle) 1971 30 Marzo e 4 Aprile                                  (2)
La Cenerentola (Abbado/Ponnelle) 1973  4/6/8 Maggio                                                     (3)
L’Italiana in Algeri “Serata Inaugurazione Teatro alla Scala” (Abbado/Ponnelle) 1973
7/10/14/16/20/23/30 Dicembre  1974  3/8/11 Gennaio                                                   (10)
L’Italiana in Algeri (Abbado/Ponnelle) 1975  26 e 28 Aprile e 2 Maggio
Wiener Festwochen Theater an der Wien (Abbado/Ponnelle) La Cenerentola 1973     
22/24/27 Maggio                                                                                                          (3) 
Bolshoi Theater Moscow (Abbado/Ponnelle) La Cenerentola 1974 Première
6 Giugno                                                                                                                     (1)                          


COVENT GARDEN ……."forse una delle più belle e importanti critiche della mia vita!"
Don Pasquale (Pritchard/Ponnelle) 1974 Première 29 Gennaio                                             (4)

OPERA (London) March 1974 by Harold Rosenthal:
«....the part of Ernesto was sung by Ugo Benelli, well-known to frequenters of Wexford and remembered from his appearances at the Edinburg and Glyndebourne Festivals. Indeed, this “Pasquale” had more than a smack of the Glyndebourne style about it with John Pritchard the pit, and  Ileana Cotrubas, Sesto Bruscantini and Geraint Evans, as well as Benelli, all Glyndebourne artists, on stage. Mr Benelli's Ernesto was the best I remember in the theatre, and except for the classic Tito Schipa performance on records, "the best sung I have ever heard". He was wholly inside the role, and made an entirely convincing young lover»

TIMES February 4  1974 by Alan Blyth
«With the addition of Ugo Benelli's attractive Ernesto to the cast, the current revival of “Don Pasquale” at Covent Garden has become a really vintage revival of the work.  From his repeated “E' vero” at his first entrance, he made himself at home in the lively Ponnelle staging and developed the character of Ernesto nicely from his increduly at his uncle's impending marriage to sadness at the thought his proposed exile, to anger at Norina's apparent betrayal, and then back to the romantic bliss of the garden scene. “Sogno soave e casto” was gently caressed in true “tenore di grazia” style, “Cercherò lontana terra” plangently sung and delicately coloured (...) and “Com'è gentil” seductively phrased in a manner surpassed only by the succeeding duet»


MUNZHOF Munchen Spettacoli per le Olimpiadi del 1972
Gianni Schicchi (Schoener/Ponnelle) (Capecchi Bonifaccio Benelli Davià)
1972: 5/ 8/15/16/17/18/19/22/23/24/26//29/30/31 (14) più TV                                              (15)

DUESSELDORF–DUISBURG “DEUTSCHE OPER AM RHEIN”
L'Italiana in Algeri 1972 (Erede/Ponnelle) 19/23/30 Gennaio, 5 Febbraio, 2/28 Marzo, 16 Aprile, 2/4/15 Maggio, 11 Giugno, 4 Luglio,
29 Ottobre, 2/4 Novembre  1973: 21 Gennaio,17 Febbraio, 2/22 Aprile, 18 Settembre, 11 Novembre 9 /31Dicembre  1974: 21 Aprile                                                                                                    (24)
La Cenerentola1974 (Erede/Ponnelle)17 /21Marzo,8 Luglio ecc. (10 in contratto)               (10)
Le Comte Ory 1975 (Erede Ponnelle) 10 /21 Maggio ecc (10 in contratto)                           (10)

MEMORIAL HOUSE SAN FRANCISCO
La Cenerentola (Pritchard/Ponnelle) 1974: 16/22/26 Ottobre 1 e 3 Novembre                      (5)

EDINBURG FESTIVAL KING’S THEATRE
L'Italiana in Algeri 1976  Deutsche Opera am Rhein  (Erede/Ponnelle) 5/8/10 Settembre    (3)

METROPOLITAN  N.Y.
Le Nozze di Figaro (Levine/Ponnelle) 1986: 9/15/18/21 Ottobre                                          (4)
                                                                                  

martedì 25 settembre 2018

Ugo Benelli - PERFORMANCES (Audio-Video) - Da Tosti a Rota


Tosti





Lehár - "Die lustige Witwe" (La vedova allegra)


Lehár - "Eva" e "Der Graf von Luxemburg" (Il Conte di Lussemburgo)


Lehár - "Der Graf von Luxemburg" (Il Conte di Lussemburgo)



Kálmán - "Die Herzogin von Chicago" (La Duchessa di Chicago)



Benatzky - "Al cavallino bianco"


G. Pietri - "Addio giovinezza!"


Lombardo-Ranzato - "Il paese dei campanelli"



"Dolce asilo tu dell'infanzia mia"


Puccini - "La rondine"









Puccini - "Gianni Schicchi"





Puccini - "Turandot"


Schönberg - "Gurre-Lieder"


Busoni - "Arlecchino"


Prokofiev - "L'Amour des trois oranges" (L'amore delle tre melarance)



Leos Janácek - "L'affare Makropulos"


Berg - "Wozzeck"





Weill - "Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny"


Respighi - "Lauda per la natività del Signore"


Wolf-Ferrari - "I quatro Rusteghi"



Wolf-Ferrari - "Il Campiello"


Di Lazzaro - "Miliardi, che follia!"


L. Dallapiccola - "Il prigioniero"



F. Mannino - "Il diavolo in giardino" (1963, primo interprete - creatore del ruolo di Dubut de La Tagnerette)










G. Marinuzzi junior - "La signora Paulatim" (1964, primo interprete)


G. Viozzi - "Il sasso pagano"


J. Meyerowitz - "I Rabbini" (1965, primo interprete)


Britten (John Gay) - "The Beggar's Opera" (L'opera del mendicante)




 Rota - "Il cappello di paglia di Firenze"




Ugo Benelli - PERFORMANCES (Audio-Video) - Da Bellini a Cilea


Bellini - "La sonnambula"







Bellini - Liriche da camera



Donizetti - "L'ajo nell'imbarazzo"



Donizetti - "Il giovedì grasso"


Donizetti - "L'elisir d'amore"











Donizetti - "La figlia del reggimento"








Donizetti - "Rita"



Donizetti - "Linda di Chamounix"







Donizetti - "Don Pasquale"














Donizetti - Liriche da camera



Auber - "Fra Diavolo"





Bizet - "Les Pêcheurs de perles" (I pescatori di perle)






Offenbach - "La belle Hélène" (La bella Elena)



Offenbach - "La Périchole"


Offenbach - "Les brigands" (I briganti)



Offenbach - "Pomme d'Api"


Johann Strauss jr. - "Die Fledermaus" (Il pipistrello)



F. von Suppé - "Boccaccio"


Massenet - "Werther"


Massenet - "Manon"

 






Verdi - "Un giorno di regno"

 




Verdi - "Falstaff"




Verdi - Romanze da camera


Giordano - "Andrea Chénier"


Cilea - "L'Arlesiana"